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MAMMA MI HA DETTO DI NON VENIRE
Estratto del I Capitolo
Chris Gunther stava galleggiando sulla Nuvola Nove. Aveva un’auto, un nuovo lavoro e un appuntamento quella stessa sera con la ragazza più bella della sua classe.
Chris adorava quando un piano andava a buon fine.
Aveva la patente da quando aveva 16 anni, ma fino al giorno prima non era riuscito a trovare un’auto che potesse permettersi. I suoi erano stati chiari: non gli avrebbero comprato una macchina, ma se ne avesse trovata una che potesse permettersi, gli avrebbero pagato l’assicurazione. E alla fine una l’aveva trovata: un maggiolone della Volkswagen del 1968. Era blu scuro, in perfette condizioni e aveva percorso solo 90.000 km. Era appartenuto ad una signora non sposata (le parole dei suoi genitori: una vecchia puttana lesbica, erano la descrizione che ne dava Chris) sulla settantina che non poteva più guidare. Voleva solo 1000 dollari.
Chris aveva dato il tormento al suo vecchio fino a che non aveva acconsentito ad andare a darle un’occhiata. Lui aveva dato la sua approvazione, Chris aveva dato i soldi alla donna ed ecco fatto! Oh, così pensava lui.
(…)
Poi, quel giorno a scuola, aveva passato un po’ di tempo con un paio di amici. Erano in corridoio davanti ai loro armadietti, aspettando l’ultima lezione della giornata. Hugh stava parlando della sua macchina e prendeva in giro il maggiolone di Chris, mentre Lance era appoggiato agli armadietti e ascoltava. Lance diede loro una gomitata. Quando si girarono, stava guardando in fondo al corridoio. Si voltarono entrambi per vedere cos’aveva attratto la sua attenzione.
La nuova ragazza, Amanda King, stava venendo verso di loro. Si era trasferita alla Glenwoon High all’inizio dell’anno da un’altra scuola della città. Era molto carina, con lunghi capelli scuri ed un sorriso meraviglioso. Tutti i ragazzi della scuola erano affascinati da lei e tutte le ragazze o la odiavano o pensavano fosse una strafica.
Tutti e tre i ragazzi la stavano guardando e lei veniva direttamente verso di loro. Guardò nella loro direzione, sorrise e li raggiunse. Si fermò davanti a Chris e sorrise timidamente.
“Non sei Chris Gunther?” chiese.
“Uh… sì, ciao,” balbettò. Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.
“Siamo a Chimica insieme,” disse.
“Sì, già,” rispose lui.
“Ascolta: mio fratello mi ha detto di questa festa a casa di un amico domani sera. Mi chiedevo se ti piacerebbe andarci con me”
“Mmmm… io?”
Lei ridacchiò. “Certo, tu. Di tutti i ragazzi che ho conosciuto finora, t sembri essere il più dolce. E il più carino.” Amanda arrossì un po’. “Mi piacerebbe davvero andarci con te. Cioè, se ti va di venirci con me.”
“Beh, uhm… sì, mi piacerebbe!”
Strappò un foglio dal suo quaderno e scrisse per un minuto. “Ecco il mio numero di telefono. Chiamami stasera e ne parliamo. Devo andare o tarderò a lezione. Cia-ciao!” Salutò, agitando la mano, mentre se ne andava per il corridoio.
Chris ed i suoi amici la guardarono allontanarsi.
“Zioooooooo,” disse Hugh sbalordito.
“Hai un culo…!” disse Lance.
Chris guardò il pezzo di carta che gli aveva dato Amanda. Sopra c’era il suo numero di telefono. Sotto aveva disegnato un cuore trafitto da una freccia.
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