FINITO IL PRIMO CAPITOLO DI ‘SE TU POTESSI LEGGERMI DENTRO’

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SE POTESSI LEGGERMI DENTRO
SE POTESSI LEGGERMI DENTRO

Finito il primo capitolo di SE TU POTESSI LEGGERMI DENTRO DI T. M. BILDERBACK.

Ecco un piccolo assaggio solo per voi:

“Sa chi sono, signor Turner? Forse ha sentito la mia storia dai telegiornali della sera o dai giornali?”
“No, direi di no. Sono stato fuori città negli ultimi giorni e non ho dato un’occhiata alle news locali.”
Meredith fece un lungo respiro. “Tre giorni fa, mia figlia stava tornando dalla casa di un’amica. La casa di quest’amica è a tre porte dalla nostra, in una zona molto carina. È stata rapita, in pieno giorno, tra quella casa e la mia.”
Nicholas annuì, facendo segno di aver capito. ”Vada avanti.”
“Quando ho chiamato la polizia, hanno diramato un’allerta Amber, ma senza alcun risultato. Ci sono state diverse false segnalazioni e nessuna ha portato a niente. Ho telefonato all’FBI la notte scorsa e ho chiesto loro se potevano aiutarmi. L’agente Moore è venuto a casa mia subito e ha detto che visto che c’era una seria possibilità che mia figlia avesse attraversato il confine di Stato nel periodo di tempo intercorso dal suo rapimento, L’FBI si sarebbe occupata del caso.”
“Aspetti un minuto. Lei ha chiamato l’FBI? Non la polizia?”
“Sì. È un problema?”
“No. Solo piuttosto insolito. Normalmente, in un rapimento di minori, l’FBI è subito allertata dalla polizia.”
Meredith scosse la testa. “Non lo sapevo, signor Turner. Sapevo solo che volevo indietro mia figlia e ho richiesto tutto l’aiuto di cui avevo bisogno. Sono in uno stato emotivo pietoso da quando è sparita e mi sembrava che la polizia non stesse facendo niente per ritrovarla. L’agente mi ha detto che lei ha avuto successo in molti casi come questo. Dice che ha un sesto senso quando si tratta di ritrovare bambini scomparsi. Dice che siccome lei è un detective privato, ha un vantaggio che altri agenti di legge non hanno, perché non deve per forza attenersi ai diritti costituzionali.”
“Signora Richardson, non so niente di un sesto senso, ma sono stato molto fortunato. Ho dovuto infrangere la legge in alcuni casi, ma tengo molto ai bambini e penso che se posso aiutarli, questo è un piccolo prezzo da pagare.”
Lei abbassò lo sguardo alla sua borsetta. “Signor Turner, mia figlia ha solo nove anni. O è da sola o è con degli sconosciuti e questo significa che le possono fare del male. È spaventata, sola e confusa e io sono terrorizzata per lei.” Una lacrima le scivolò sulla guancia. “La pagherò qualsiasi cifra. Per favore, mi aiuti a ritrovare mia figlia.”
Quando Nicholas le passò una scatola di fazzoletti di carta attraverso la scrivania, ripensò alla piccola visitatrice di poco prima.
“Ha con lei, una fotografia di sua figlia?”
“Naturalmente.”
Aprì la sua borsetta e ne tirò fuori una fotografia, che gli passò.
“Questa è stata fatta due settimane fa, quando Karen e io eravamo al parco.”
Il fotografo aveva fatto un primo piano della ragazzina che sedeva sull’altalena, guardando la macchinetta fotografica alla sua destra. Era bionda come sua madre, con occhi verdi. Era davvero carina, con lineamenti delicati. Non assomigliava affatto alla ragazzina che era nel suo ufficio e questo lo sollevò. Non riusciva a spiegarlo, ma sperava che questo sollievo non fosse visibile sul suo viso. Adesso, doveva focalizzarsi su questo caso e non sulle sue allucinazioni.
(…)

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