LA PRESUNZIONE DEGLI EDITOR IGNORANTI

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Un Autore mi chiede di tradurre il suo libro, una sorta di manuale su come essere dei geni, ma, come al solito, tira sul prezzo. Dopo due mesi di contrattazioni e ripensamenti vari si dichiara deciso ad avermi come traduttrice di questo e di tutti i suoi libri.
Mi paga una miseria (70 euro a libro, per capirci 70 euro per 2 mesi di lavoro), però io sto sempre con l’acqua alla gola ed è sempre di più di quello che mi è capitato ultimamente, quindi accetto.
Pretende però una prova (pagata) di 1000 parole: la traduzione delle prime pagine del libro.
Eseguo diligentemente e in un attacco di onnipotenza mi riconosco nella descrizione delle caratteristiche del genio-tipo. A parte questo, invio il lavoro.
Il super zelante, ma dal braccetto corto, Autore mi dice che lo farà controllare da due suoi amici traduttori bravissimi.
Ma se sono bravissimi, perché non lo fa tradurre a loro? Forse perché non potrebbe pagarli da fame?
Comunque, dopo un paio di giorni mi arriva la correzione e le note di editing dei due ‘bravissimi’.
Scritte con quasi un errore a parola in inglese (brividi!), ignorando completamente che esista l’ortografia e con neologismi formati da preposizioni e nomi appiccicati (come ‘inqualsiasi’), mi si facevano i complimenti, ma mi si contestavano frasi e parole ‘antiche’.
Quali?
Così come’ è antico.
Come che sia’ è antico.
cos’è più importante’ è antico.
intellettivo’ è antico e nemmeno compreso dagli italiani (forse su questo potrebbero avere ragione, ma per altre questioni!)
presumere’ è desueto (ma loro hanno scritto ‘non usato’, perché anche ‘desueto’ è troppo vecchio).

La mia risposta è stata impietosa, oltre che in un inglese impeccabile. E dopo aver spiegato le scelte stilistiche legate allo stile dell’Autore, ho ricordato che le espressioni che questi due consideravano antiche, io le usavo quotidianamente nello scritto e nel parlato anche nei miei articoli e che se voleva un italiano da social network, poteva rivolgersi altrove.

Alla fine, l’Autore si è sperticato di complimenti sia per la spiegazione che per le scelte stilistiche, ma mi chiedo: come si fa a fare i traduttori e gli editor se già non si sa scrivere nella lingua da cui si traduce, si parla come in una chat su whatsapp e infine, cosa che mi ha fatto venire altri 7-8 capelli bianchi, si ignora completamente l’ortografia?
Però questi saranno pure pagati normalmente. E invece io? 🙁

Ecco un piccolo esempio di quello che hanno scritto, copia e incolla:

we would probably use “mentali”, or “intellettuali”becasue no-one use the word “intellettivi” 

Mancando proprio anche il significato stesso delle parole, dato che mentali, intellettuali e intellettivi sono tre cose completamente diverse.
E non aggiungo altro!

cippicippi:
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